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Comune della provincia di Salerno, Salvitelle, è posto a circa 80 chilometri dal capoluogo, al confine con la Basilicata. Posizione amena, sulla criniera di un colle a 646 metri s.l.m. Vasto, vario, bel panorama : Da piazza Belvedere lo sguardo domina la valle del Melandro-Bianco, verdeggiante di ulivi, dorata dal sole e si spazia verso ovest, sorvolando la valle Tanagro-Sele, fino alla costiera amalfitana; verso nord-est è chiuso da rupi a strapiombo ; ad est gli limita l'orizzonte la cresta appenninica che sovrasta e nasconde Potenza. Confina ad est col comune di Vietri di Potenza; a sud-est con Caggiano; a sud con Auletta; ad ovest con Buccino ed a nord col comune di Romagnano al Monte. Il territorio copre una superficie di 953 ettari – difatti l'estensione del territorio comunale è tra le più ridotte dell'intera provincia. Territorio prevalentemente collinare che raggiunge la massima altitudine sul monte S. Giacomo con quota 961 metri sul livello del mare. Questa vetta fa parte della cresta montuosa della Serra S. Giacomo che coincide con il confine meridionale del Comune, mentre a nord il confine si identifica con il torrente Melandro-Bianco, (Bianco a causa dell'alveo formato da pietre sature di carbonato di calce), dove viene raggiunta la minima quota di 190 metri sul livello del mare. La superficie territoriale è variamente ondulata: una ripida parete scende dalla cresta della Serra S. Giacomo fino ad una stretta valle compresa tra i 500 ed i 300 metri s.l.m. e risale repentinamente ai 646 metri della sommità dello sperone dove si trova arroccato l'abitato per poi ridiscendere altrettanto rapidamente fino alla quota di 400 metri da dove i pendii si fanno più dolci, per quanto variamente accidentati, fino al torrente. L'insediamento è formato da un unico nucleo urbano, mentre nell'agro si trovano un certo numero di case sparse prevalentemente di recente costruzione. "Nel suo insediamento storico, - da un'analisi del tessuto urbano redatta dall'arch. G. Censini e altri, - sono riconoscibili quattro tipi di formazione, due interne ad una perimetrazione fisica dell'impianto originario, due esterne con caratteristiche di formazione di borgo. Il primo impianto comprende il sistema del castellare che si insedia in un'area privilegiata forse di preesistente costruzione (Arce o luogo sacrale) avente una recinzione muraria quadrangolare. Questo tipo di insediamento si innesta su di un percorso di crinale che diviene supporto di aggregazioni edilizie a pettine lungo la direttrice di uscita dalle porte della cittadella (Torre del Barone, Temponi, Bocca le porte). La prima di queste formazioni orientata a nord-est (dall'attuale piazza Madonnina al palazzo Grassibelli) in un primo tempo si organizza intorno ad un percorso, oggi decaduto, interno agli edifici che si affacciano sulla via Grassibelli e che si estendono fino alla via Costarelle, ortogonalmente segmentati dai cinque vicoli Grassibelli.